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{{/_source.additionalInfo}}La Riforma della Chiesa, il Papa e gli Ebrei (XI-XII secolo). Alle origini della rappresentazione dell’Ebraismo come minaccia politica
Lo scisma del 1130 è stato un momento di svolta nella lunga storia della Riforma della Chiesa o Riforma Gregoriana, ma anche nella lunghissima storia dell’antigiudaismo cristiano. La contestata elezione al Soglio papale di Pietro Pierleoni col nome di Anacleto II, fu in effetti caratterizzata dal diffondersi di scritti polemici che sottolineavano le sue origini ebraiche. Questo inserimento del tema antiebraico nelle retoriche funzionali alla costruzione di polemiche politiche dipendeva da un lato dalla rappresentazione degli ebrei come gruppo politicamente pericoloso formatasi all’interno della cultura episcopale francese e italiana fra IX e XI secolo, e dall’altro dall’aggravarsi di questa raffigurazione nella fase culminante della riforma della Chiesa, fra 1050 e 1075.
The schism of 1130 was a turning point in the long history of the Church (or Gregorian) Reform as well as in the long-lasting history of Christian anti-Judaism. In fact, the contested papal election of Pietro Pierleoni as Anacletus II was characterized by the spreading of polemical writings emphasizing his Jewish ancestry. This insertion of the anti-Jewish theme in the rhetoric functional to fight against political enemies depended both on the representation of Jews as politically dangerous group promoted between 9th and 11th century by the French and Italian episcopal culture, and on the worsening of this representation during the culmination of the Church Reform between 1050 and 1075.