
Il costante flusso «migratorio», cui si assiste giornalmente all’interno del nostro Paese, pone allo studioso del diritto interrogativi sempre piú pressanti e rende necessario verificare l’idoneità degli strumenti a disposizione dell’ordinamento per dare adeguata risposta alle sfide che provengono da questo fenomeno. Sulla base di tale background socio-culturale, il presente lavoro si propone di effettuare una ricognizione in materia di status dei soggetti apolidi e stranieri, con particolare riferimento al loro diritto di contrarre matrimonio in Italia, con l’intento di abbozzare delle possibili soluzioni, le quali, comunque, non possono prescindere, de iure condendo, da un intervento organico del legislatore. La tematica dà luogo a diverse problematiche foriere di notevoli implicazioni, che meritano di essere trattate alla luce della normativa interna e delle legislazioni proprie di altre esperienze giuridiche, nonché focalizzando l’attenzione sulle principali pronunce che la Corte costituzionale e la Corte Edu hanno reso sull’argomento.
The constant «migration flow», which occurs in Italy, raises increasingly more urgent legal issues. It is, thus, necessary to assess the effectiveness of the various instruments, which are available for our legal system, to give adequate response to the challenges coming from this phenomenon. Based on that social and cultural context, this paper aims to set out a global vision on foreign and stateless people’s status, focusing the attention on their right to marry in Italy, and also trying to propose some possible solutions, which can’t prescind, however, from a legislator’s systematic intervention. This topic involves several problems, which raise relevant implications, and needs to be treated analyzing national legislation and other legal experiences, taking also into account the most important case law of the Italian Constitutional Court and the European Court of Human Rights.