
Il presente lavoro tenta di porre in evidenza le contraddizioni e incongruenze dell’orientamento della giurisprudenza di legittimità con riferimento alla configurabilità della simulazione nella separazione consensuale tra coniugi. La condivisa natura privatistica dell’accordo di separazione, fortemente corroborata dal recente d.l. 12 settembre 2014, n. 132, da un lato, e le esigenze di tutela dei terzi dall’altro, rendono auspicabile una rimeditazione delle posizioni della Suprema corte.