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{{/_source.additionalInfo}}Quel che resta dello Stato.
Il differenziale, territoriale e non, delle autonomie nei Balcani occidentali
capitolo primo
AUTONOMIA E GRUPPI MINORITARI
1. Gli elementi essenziali dei diritti delle minoranze autoctone
2. La concessione dell’autonomia da parte dello Stato, tra compromesso e principio partecipativo
3. Le tendenze promozionali degli Stati a favore delle minoranze etno-linguistiche e l’impatto sulla forma di Stato
4. Possibili forme di rivendicazioni delle minoranze nelle società profondamente divise
4.1. (Segue) L’autonomia territoriale e non territoriale
5. Differenziale etnico e autonomie territoriali: la soluzione federale
5.1. (Segue) Le soluzioni territoriali a «geometria variabile»
5.2. Gli elementi qualificanti l’autonomia politica territoriale
6. Il modello dell’autonomia non territoriale
6.1. (Segue) Il sistema del millet sviluppato all’interno dell’Impero ottomano: una prima forma embrionale di autonomia non territoriale
6.2. (Segue) Karl Renner e la costruzione teorica del modello dell’autonomia non territoriale
7. Applicazioni storiche del modello renneriano
7.1. Attuali applicazioni pratiche del modello di autonomia non territoriale: i Paesi dell’est Europa
7.2. Le soluzioni non territoriali nelle democrazie occidentali e la sopraffazione dell’elemento della territorialità
8. Notazioni conclusive
capitolo secondo
LE AUTONOMIE NEI BALCANI OCCIDENTALI TRA FORMAZIONE DELLE IDENTITÀ NAZIONALI E CIRCOLAZIONE DEL COSTITUZIONALISMO SOCIALISTA
1. La diversa concezione di «nazionalità» sviluppata nell’Europa occidentale ed in quella centro-orientale
2. Nazione, nazionalità, Stato e diritto nel «socialismo scientifico» di Marx ed Engels e la costruzione teorica del soviet law
2.1. Soviet federalism e le inside della clausola di «libera uscita»
2.2. (Segue) Le autonomie nella forma di Stato socialista
3. Autonomia ed identità nazionale nei tentativi della costruzione di uno Stato albanese: dal Principato di Wied ai primi echi della «Grande Albania»
3.1. La via albanese al comunismo: un modello di ordinamento statale unitario e repressivo
4. La prima Jugoslavia: il periodo monarchico
4.1. La Jugoslavia di Tito: il periodo federale
4.2. La via jugoslava al socialismo
4.3. (Segue) Il periodo dell’«autogestione»
4.4. Le contraddizioni della Costituzione del 1974: la Jugoslavia tra federalismo ed elementi confederali
4.5. La disgregazione della Jugoslavia tra revoca delle autonomie e ondate di nazionalismo
capitolo terzo
L’ AUTONOMIA COME PRESUPPOSTO PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI STATI E PER L’ADESIONE ALL’UNIONE EUROPEA
1. Introduzione
2. La «specialità» del caso della ex-Jugoslavia nella teoria e prassi del riconoscimento di Stati
2.1. L’asimmetria e l’indeterminatezza degli assetti di autonomia etero-imposti
2.2. Il mancato coordinamento tra le giustificazioni di un diritto internazionale di autonomia e il riconoscimento unilaterale dei singoli Stati
3. L’avvio del processo di adesione europea condizionata
3.1. L’autogoverno dei gruppi attraverso forme di autonomia, territoriale e non, nella dimensione CSCE/OSCE
3.2. Le forme di autonomia negli strumenti sviluppati in seno al Consiglio d’Europa
3.3. L’Unione europea e la tutela delle diversità
3.4. La dimensione territoriale dell’autonomia nell’Unione europea
3.5. Il Tribunale dell’Unione europea tra proposta controversa delle «regioni a minoranza nazionale» ed «europeizzazione dei controlimiti»
4. Notazioni conclusive
capitolo quarto
ATTUALI FORME DI AUTONOMIA NEGLI ORDINAMENTI DEI BALCANI OCCIDENTALI
Sezione I
Luci e ombre delle forme vigenti di autonomia in Serbia
1. La Serbia contemporanea (nella sua doppia qualifica di kin e host State) al cospetto della condizionalità europea: dimensione etnica dei conflitti e rivendicazioni di autonomia
2. Composizione etnica della popolazione e tutela dei diritti minoritari
3. L’organizzazione territoriale della Serbia: la debole autonomia territoriale riconosciuta alla Provincia della Vojvodina
4. La cornice legale dell’autonomia non territoriale nell’ordinamento della Repubblica serba
4.1. I Consigli Nazionali tra previsioni legislative e interpretazioni della Corte costituzionale
Sezione II
Le forme di autonomia nello stato multiculturale del Montenegro
1. Elementi essenziali dello Stato multiculturale del Montenegro
2. La tutela minoritaria nell’ordinamento montenegrino
3. L’autonomia non territoriale in Montenegro tra previsioni legislative vigenti e proposte di riforma
Sezione III
L’Albania, da Stato reppressivo a ordinamento agnostico con vaghe tendenze promozionali
1. Pluralismo e unità identitaria nazionale albanese
2. I diritti delle minoranze in Albania
3. La questione delle «zone minoritarie» tra condizionalità europea e resistenza statale
Sezione IV
I modelli di autonomia in Macedonia
1. Dal conflitto etnico agli Accordi di Ohrid: la natura informale e flessibile (ma non troppo) del power sharing in Macedonia
2. La dislocazione territoriale del potere statale tra riforme legislative e condizionalità europea
3. La dimensione territoriale dell’autonomia
4. L’operato delle istituzioni dell’autonomia non territoriale
Sezione V
Le forme di autonomia in Kosovo
1. Metamorfosi della definizione del territorio: da Provincia serba a Stato indipendente «con sovranità limitata»
2. I diritti delle comunità minoritarie in Kosovo
3. I comuni a maggioranza serba: dall’autogoverno locale asimmetrico all’Associazione dei Comuni
4. Istituti di autonomia non territoriale in Kosovo
Sezione VI
Il difficile caso della Bosnia ed Erzegovina: la volontà esclusiva dei popoli costituenti quale limite alla «volontà generale»
1. Elementi essenziali dell’ordinamento della Bosnia ed Erzegovina: l’autonomia territoriale e non territoriale dei popoli costituenti
2. L’esclusione degli «altri» nel sistema politico istituzionale della BiH, tra previsioni della Costituzione di Dayton e pronunce della Corte Edu: Sejdic-Finci e caso Zornić
3. Una «volontà di tutti» esclusiva ed escludente quale limite all’effettiva vigenza delle forme di autonomia non territoriale