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{{/_source.additionalInfo}}Tutto ha origine dalla «cura». Il legame sociale nasce da una torsione e da una spoliazione, da una rinuncia sulla quale costruire la pienezza d’essere individuo e parte di una comunità. Il giurista siede sull’uscio della vita, racconta le sue storie, ha la responsabilità morale di non tradirle, anche quando sono di natura strettamente personale. Il codice deontologico del giurista si nutre di molto dolore e di altrettanta bellezza, tenuti insieme dalla mano nobile e dall’occhio vigile. Nella complessa trama della vita i fatti soltanto non tradiscono mai se stessi. Una prolungata consuetudine ai valori si fonda su una costante empatia. L’amicizia (filia) costituisce il cosmo e il diritto. Rosa colta dai figli di un pensiero minore.
La cura
Si può amare?
Immagina
Epifania
Presa diretta
Il testimone
Il mediatore
Il giullare
Angeli di strada
Un uomo in bilico
L’Italia di Mameli
Il doppio nome dell’Europa
A margine di un incontro
Al Sannio Falanghina, Città europea del Vino
L’arte dello smarcarsi
Figlio
Migranti
Le stanze vuote
Le cose
Il re di trojan
Patronimico
Addio
Ascolta il vento
Risveglio
Antifona
Frammenti di un discorso favoloso
Scene da una partitura
Il lavoro
Il nulla dei rabdomanti
Le nuvole della memoria
Dove sei
Spectrum
La piaga
Figli di un pensiero minore ovvero la rosa del diritto
Voltaire
Kafka
Il Milione
Fuori tempo massimo. Epiloghi
Chi è tua madre?
Il re di Saramago
Carissima
Grecità
Chapeau
Edna
Autobiografia
Escher
Amici miei